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Francesco D'Errico 4tett

Giulio Martino: sassofoni
Francesco D'Errico: pianoforte
Antonio de Luise: contrabbasso
Marco Fazzari: batteria

Il progetto è dedicato a due grandi maestri della composizione jazzistica moderna e dell'arte d'improvvisare: Kenny Wheeler e Wayne Shorter.
Il lavoro del gruppo è un omaggio al linguaggio musicale di questi due grandi artisti. La curiosità e la libertà espressiva, generosamente condensate, senza alcuna esitazione, senza compromessi, nelle produzioni di Shorter e Wheeler, vengono così raccolte come insegnamento e stimolo fertilissimo per la musica prodotta dallo stesso D'Errico per il quartetto. Il linguaggio musicale muta ed assume necessariamente forme nuove legate alle donne e agli uomini che se ne fanno portatori ma sempre si nutre delle prospettive più vive e fertili. Il progetto è nato dietro commissione dell’International Prishtina Jazz festival dove si è esibito nel novembre 2014.


Francesco D’Errico trio

Francesco D’Errico: pianoforte
Marco de Tilla: contrabbasso
Dario Guidobaldi: batteria

Il trio, uno degli strumenti tra i più essenziali della tradizione jazzistica: pianoforte, contrabbasso e batteria soli. Quest'organico sta al jazz,come il quartetto d'archi sta alla musica da camera europea. Attraverso il trio si esplora la musica nella sua asciutta essenza. Il trio, cosí classico ed insieme moderno, é un luogo in cui i musicisti si incontrano senza mediazioni, in cui i ruoli degli strumenti si incrociano, si trasformano sempre nella ricerca espressiva di timbri,nel rispetto di soluzioni sonore: scorrevolezza e ruvidità; la seta e le rocce.
La sfida che presenta la costituzione di un trio sta tutta nell'abilità dei musicisti di offrire i propri orizzonti sonori con concentrazione, espressività e pensiero musicale. I brani originali o i nuovi arrangiamenti di brani di altre tradizioni musicali, diventano così il materiale, il suono di quel trio, esecuzione dopo esecuzione, ed é questo l'impegno artistico, nell'intento di dare compiutezza al proprio lavoro.Il repertorio del trio è prevalentemente musica originale scritta da F.D'Errico.
Francesco D'Errico con questo trio, ha pubblicato 3 CD, è stato integrato due volte nella grande orchestra diretta da Adam Rudolph (Go:Organic Orchestra), partecipazione documentata in due cd. Tra le performance del trio qui ricordiamo il Festival internazionale di Jazz di Pristina, il Pomigliano jazz festival, la biennale teatro di Venezia. Inoltre le collaborazioni con l'artista visivo Marco Nereo Rotelli, ed il poeta arabo, candidato al Nobel, Adonis, con quest'ultimo a Napoli nel 2014 alla Cappella Sansevero poi su SKY ArteHD (l'oro di Napoli).


Francesco D’Errico 5tett

N41°00'21'' E15°04'12'' Gesualdo
In occasione dei 400 anni dalla morte del compositore Carlo Gesualdo (1566-1613)
Musiche di Francesco D'Errico

Giulio Martino: sassofoni
Antonio Jasevoli: chitarra
Francesco D'Errico: pianoforte e elettronica
Marco de Tilla: contrabbasso
Dario Guidobaldi: batteria

Dedicato al VI libro dei Madrigali di Carlo Gesualdo da Venosa, questo è un lavoro sul linguaggio musicale del celebre madrigalista; si propone di attraversarne alcuni specifici contenuti e letteralmente reinventarli, attraverso un sentire attuale, con gli strumenti della scrittura e dalle pratiche improvvisative del nostro tempo. Gesualdo è anche un luogo geografico, il paese che è stato abitato dal madrigalista e visitato poi da Igor Strawinsky e dal suo interesse per quel linguaggio ancora oggi sorprendente.


F.D’Errico/G.Martino duo
007 Operazione CiDuSca

Giulio Martino: sassofoni
Francesco D'Errico: pianoforte ed elaborazione musicale

Una rilettura a ritroso (007) ed indagante di alcune eccellenze musicali del '700 napoletano: D.Cimarosa, F. Durante e D.Scarlatti. Una selezione di frammenti, di piccole cellule, di brani irriverentemente piegati alle pratiche dell'improvvisazione. In verità nell'irriverenza vi è radicato il rispetto per il pensiero musicale di allora e la consapevolezza che l'arte di improvvisare, di mescolare, non è solo cosa del jazz o dei nostri tempi. Si ripercorrono vie del passato per riscoprirne l'attualità e la freschezza. Si esercita l'improvvisazione moderna per scoprirne le radici.
Il duo, in un recente concerto tenuto a Brindisi, ha ospitato il sassofonista Gianluigi Trovesi.

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